Le comunità cristiane protagoniste di segni e gesti di pace
Atti del Convegno promosso da Ufficio Nazionale Cei per i problemi e il lavoro, Caritas Italiana e Pax Christi (Bergamo, 22-23 ottobre 2003)
Atti del Convegno promosso da Ufficio Nazionale Cei per i problemi e il lavoro, Caritas Italiana e Pax Christi (Bergamo, 22-23 ottobre 2003)
Edizioni Monti – Saronno (Va)
Gennaio 2004
Pagine: 200
Prezzo: euro 15,00
Riflettere sul tema della pace, a quarant’anni dalla pubblicazione della “Pacem in Terris”, significa anzitutto rivivere il clima in cui fu scritta l’ultima enciclica di papa Giovanni XXIII e riscoprire il nesso che lega il testo alla figura di Angelo Roncalli e alla sua visione del mondo e della Chiesa. Se può essere difficile il raffronto tra due epoche ormai distanti nel tempo, non si possono tuttavia non cogliere alcune analogie tra il 1963 (anno in cui l’encilica fu scritta) e i drammatici tempi che stiamo vivendo, in cui nuovamente un papa ultraottantenne si fa profeta disarmato e chiede riconciliazione al mondo in guerra.
Emerge così l’attualità di una “teologia della pace” che da Giovanni XXIII a Giovanni Paolo II interroga profondamente i credenti e le comunità cristiane. La costruzione della pace diviene allora impegno permanente, espresso in azioni educative, gesti e segni profetici. Non un compito da specialisti, ma prima di tutto opera di ogni persona “di buona volontà”, nella concretezza della vita quotidiana. Per supportare questo importante dovere, il testo propone in appendice utili percorsi di educazione alla pace fondati sul testo dell’enciclica “Pacem in Terris”.
Gennaio 2004
Pagine: 200
Prezzo: euro 15,00
Riflettere sul tema della pace, a quarant’anni dalla pubblicazione della “Pacem in Terris”, significa anzitutto rivivere il clima in cui fu scritta l’ultima enciclica di papa Giovanni XXIII e riscoprire il nesso che lega il testo alla figura di Angelo Roncalli e alla sua visione del mondo e della Chiesa. Se può essere difficile il raffronto tra due epoche ormai distanti nel tempo, non si possono tuttavia non cogliere alcune analogie tra il 1963 (anno in cui l’encilica fu scritta) e i drammatici tempi che stiamo vivendo, in cui nuovamente un papa ultraottantenne si fa profeta disarmato e chiede riconciliazione al mondo in guerra.
Emerge così l’attualità di una “teologia della pace” che da Giovanni XXIII a Giovanni Paolo II interroga profondamente i credenti e le comunità cristiane. La costruzione della pace diviene allora impegno permanente, espresso in azioni educative, gesti e segni profetici. Non un compito da specialisti, ma prima di tutto opera di ogni persona “di buona volontà”, nella concretezza della vita quotidiana. Per supportare questo importante dovere, il testo propone in appendice utili percorsi di educazione alla pace fondati sul testo dell’enciclica “Pacem in Terris”.
Aggiornato il 22 Settembre 2022