LA MOBILITÀ INTERNAZIONALE CRESCE, INSIEME ALLE SITUAZIONI DI VULNERABILITÀ
Il numero di migranti internazionali è stimato in 281 milioni nel 2021 (3,6% della popolazione mondiale), a fronte dei 272 milioni del 2019. Di questi, quasi due terzi sono migranti per lavoro. La principale causa dell’aumento del numero complessivo di persone che si trovano a vivere in un Paese diverso dal proprio sta nell’acuirsi e nel protrarsi del numero di contesti di crisi registrati a livello mondiale, che hanno fatto superare a inizio 2022 per la prima volta nella storia la soglia di 100 milioni di migranti forzati (con un notevole incremento rispetto agli 89,3 milioni di fine 2021).
Significativa anche l’esistenza di circa 345 milioni di persone a grave rischio alimentare, quasi 200 milioni in più rispetto a prima della pandemia. Nell’area del Mediterraneo allargato si registra un incremento della situazione di vulnerabilità della popolazione straniera residente, con pesanti conseguenze sui processi di integrazione dei migranti nei Paesi di destinazione.
POPOLAZIONE IN ITALIA. SEGNALI DI RIPRESA E OPPORTUNITÀ DA COGLIERE
L’attuale edizione del Rapporto Immigrazione è la prima post-pandemia: i dati attestano sia lenti segnali di ripresa sia criticità e fatiche dei cittadini italiani e stranieri, dovute a una scarsa attenzione delle politiche sociali verso le fasce più fragili della popolazione nel periodo culminante dell’emergenza sanitaria. Fra i segnali incoraggianti troviamo, ad esempio, la ripresa della crescita della popolazione straniera residente in Italia: i dati al 1° gennaio 2022 parlano di 5.193.669 cittadini stranieri regolarmente residenti, cifra che segna una ripresa dallo scorso anno.
Nel quadro delle prime cinque regioni di residenza, si conferma il primato della Lombardia, seguita da Lazio, Emilia-Romagna e Veneto, mentre la Toscana sopravanza il Piemonte al quinto posto. Il quadro delle nazionalità rimane sostanzialmente inalterato: fra i residenti prevalgono i rumeni (circa 1.080.000 cittadini, il 20,8% del totale), seguiti, nell’ordine, da albanesi (8,4%), marocchini (8,3%), cinesi (6,4%) e ucraini (4,6%).
Sono aumentati anche i cittadini stranieri titolari di permesso di soggiorno (al 1° gennaio 2022 sono 3.921.125, mentre nel 2021 erano attestati sui 3,3 milioni), così come i nuovi permessi di soggiorno rilasciati nell’anno: nel corso del 2021 sono stati 275 mila, +159% rispetto al 2020 (105.700); in particolare si è registrata un’impennata dei motivi di lavoro, certamente come esito della procedura di sanatoria varata dal governo nel 2020. Anche i provvedimenti di cittadinanza hanno segnato una certa crescita: sono stati 118 mila nel 2020, ovvero un +4% dall’anno precedente.
Aggiornato il 7 Ottobre 2022